Nata a Rivoli nel 1979, vive e lavora a Torino.
Si è diplomata alla Scuola di Pittura presso L'Accademia Albertina di Torino.
Oggi continua il suo percorso di studi e di ricerca frequentando corsi in storia dell'arte, pittura, scenografia, tecniche della stampa, LIS (lingua italiana dei segni), in quanto fortemente interessata alle differenti forme di comunicazione visiva.
Nell’osservazione dei suoi dipinti, è evidente che il colore diventa il mezzo espressivo, che compie un accurato duetto con il soggetto da rappresentare.
Secondo la visione dell’artista, la vita comunitaria, conduce a condividere con altri ciò che si è, permette di maturare e di avere in comune un progetto per poter scambiare i molteplici talenti.
La sua arte esprime un significato profondo; sociale, estetico ed intellettuale, in perfetto equilibrio con il segno e il colore.
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Daniela Cosoleto
A differenza di altri pittori che hanno seguito talvolta percorsi accademici piuttosto univoci, mi ha colpito immediatamente come
Daniela Cosoleto, si sia addentrata in molti canali comunicativi, abbia ampliato sempre più il suo desiderio di ricerca attraverso una formazione poliedrica che comprende oltre la pittura, la scenografia, le tecniche di stampa, il Lis (la lingua italiana dei segni) e non solo.
In questa esposizione è evidente come una delle sue grandi doti sia captare nel suo animo il reale, le espressioni, particolari del corpo sia femminile che maschile e riportarle con maestria e dovizia di particolari sulla tela.
In ogni suo dipinto c'è un'attento studio ed osservazione del quotidiano, delle persone che sono accanto a noi, ed ecco così rappresentati volti con espressioni talvolta più serene, altre più pensose, quasi colte in un attimo di semplice sorpresa.
Lo spazio pittorico è raffigurato allontanandosi da irreali composizioni, anzi evidenziando la realtà quotidiana, e così dice la stessa: "
uomini e donne vivono e si relazionano con la mia presenza facendomi assaporare le molteplici varietà dell'anima".
I suoi volti dunque sono realizzati seguendo certo la tradizione pittorica di noti maestri, pensiamo ad esempio al realismo esistenziale degli anni '70, ma se si osserva con attenzione il tratto pittorico il pubblico si accorge che ad un tal punto la realtà viene superata per creare un diretto dialogo con le vibrazioni dell'anima.
L'animo di queste persone sembra dunque possedere un volto, ed in questo spazio a-temporale, i vari stati dell'animo stesso vengono esaltati dall'artista. Ogni particolare diventa un attimo di ricerca, di indagine dell'io in continuo rapporto con gli altri.
Silvia Ferrara Giornalista |
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