Arte Città Amica
continua a tenere i corsi di:
Disegno, Pittura ad olio, Acquerello, Acrilico, Sbalzo su metallo, Incisione.
E' possibile iscriversi durante tutto il corso dell'anno APERTI A TUTTI .....
Arte Città Amica
si forma nell'anno 2001 su un progetto di Raffaella Spada, in seguito presidente, dal critico d'arte Armando Capri, che ne è stato direttore artistico fino alla morte, sopraggiunta improvvisa nel 2006, e di alcuni artisti tra cui Isidoro Cottino....
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3 maestri |
A cura di |
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Danilo Tacchino
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Direttore letterario |
All'inaugurazione della mostra per una triade scintillante come quella di Gianni Sesia Della Merla, Antonio Robella e Attilio Lauricella, iersera alle 18 vi era addirittura la ressa all'ingresso.
Molti personaggi , studiosi e critici dell'ambiente artistico torinese erano presenti, ma questo poco importa da un punto di vista quantitativo, sebbene pero', da quello qualitativo ci fa comprendere una cosa importantissima: questi artisti, nel corso della loro lunga e profonda esperienza artistica, hanno saputo ben seminare, farsi amare, rispettare ed apprezzare come artisti per le loro opere e per la loro disponibilita' sul campo delle gallerie e delle mostre torinesi, italiane ed anche mondiali.
Artisti come questi tre, hanno girato per intero l'Italia ed alcune parti del mondo importanti, nelle quali hanno saputo offrire il loro messaggio artistico attraverso la loro arte.
La galleria di Arte Citta' Amica, con questa bella e importante mostra, si ' illuminata di una nuova luce colma di umori brillanti e profondi delineati dai colori e dalla poetica di questi maestri della pittura torinese.
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HEYMAN GREEN BODY AND SOUL Commento di Mario Parodi sul quadro di Antonio Robella |
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"Perché c'è il mondo e non c'è il nulla?" E' un celebre aforisma di Albert Einstein.
E' anche un interessante quadro del pittore torinese Antonio Robella.
Appena ammirai il lavoro del mio amico artista, subito gli espressi il mio desiderio di scrivere una poesia sulla tela. Una tela di impronta metafisica divisa latitudinamente a sinistra in viola, a destra in nero. Nella parte viola c'è una spirale basata sui quadrati rotanti di Archimede di colore verde con all'interno un parallelepipedo giallo. A destra una ragazza seduta su un altro parallelepipedo giallo è in solitudine pensierosa. Altri tre parallelepipedi gialli intorno alla ragazza con in alto, sul fondo nero, su nuvole blu e grigie la frase di Einstein da cui prende il titolo il quadro.
L'opera di Robella invita alla meditazione sulle domande fondamentali dell'esistenza, con in prospettiva una risposta positiva, fornitaci come postulato fenomenico. Di sicuro il mondo esiste. Il nulla è dunque frutto delle ansie del uomo, ma qui la traccia verde del cammino nel contingente limitato è foriera di speranza. Insomma l'eterno connubio fra corpo e anima che accompagna da sempre l'avventura umana.
Vado a casa e ascolto "Body and soul", una popolare ballata americana scritta nel 1930 da Edward Heyman e da Johnny Green. La ascolto nella versione del trombonista texano Jack Teagarden, incisa a New York il 1° marzo 1947. Teagarden è una figura di primo piano nel panorama jazz di ogni tempo. Fu una delle colonne delle celebri "All Stars" di Louis Amstrong. In "Body and soul" emerge tutto il suo dna texano, terra di frontiera, di fortunata complicità con gli arabeschi messicani, per cui il suo blues si accompagna a un struggente languore, aiutato qui dal pianoforte di Nigg. Teagarden morì il 15 gennaio 1964 per complicazioni polmonari. La sera prima diede il suo ultimo concerto al "The Dream Room" di New Orleans
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