Arte Città Amica
continua a tenere i corsi di:
Disegno, Pittura ad olio, Acquerello, Acrilico, Sbalzo su metallo, Incisione.
E' possibile iscriversi durante tutto il corso dell'anno APERTI A TUTTI .....
 
Arte Città Amica si forma nell'anno 2001 su un progetto di Raffaella Spada, in seguito presidente, dal critico d'arte Armando Capri, che ne è stato direttore artistico fino alla morte, sopraggiunta improvvisa nel 2006, e di alcuni artisti tra cui Isidoro Cottino....
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Dicembre in arte
A cura di
Barbara Rotta
Giovedì 4 dicembre "Arte città amica" ha inaugurato "Dicembre in arte" insieme al primo catalogo dell'Associazione culturale.
Lo spettatore si trova di fronte alla scena di una collettiva d'arte contemporanea all'insegna di una profonda ricerca del colore, del disegno, dei materiali.
Il palcoscenico, già dall'entrata di via Rubiana 15, è costellato da un collage di più stili, con opere a tema libero che parlano di natura, di uomini, donne e di interiorità. Pensieri di soffusa leggerezza intonati da cromaticità accompagnate geometricamente si perdono nell'"Arcangelo" di G. Actis, al quale risponde il monocolore perso nel fumo degli Angeli di D. Baldo, la stessa delicatezza e levità che si riscontra nel Titano di E. Piacentini.
Il senso di flusso verso l'alto e di movimento degli stessi soggetti è visibile in "Tre" di Ober, quasi come un respiro che si libra in un volo, reso vitale e reale dai fenicotteri rosa di N. Nikolova. Quest'ultimo colore, come simbolo di femminilità, nell'olio su tavola di T. De Blasio è un ritorno al romantico e all'antico, alla scoperta del ricordo, come in "Lontano" di Mary Morgillo, che vive nelle velature del tempo e delle sue incisioni.
Il rosa in contrasto con l'azzurro è lo studio sul movimento in "Controvento" di Moja. L'intensità del colore nella sua luminosità è anche il frutto di "Peperoncini" di Florance Limoges, con una goccia di ironia che accumula più elementi come per gioco, visibile anche nelle scarpe di F.Brazzale. La composizione con limoni di M.F.Gamba scivola nel tenue acquerello su note di soavi melodie, mentre gli Agrumi di B.Rotta sottendono una ricercata tridimensionalità materiale accompagnata da tonalità acriliche vivaci, l'intensità dei colori dell'iris di L.Valensin è la fluidità del suo segno che dona forma e riempimento.
Se ammiriamo il piatto in raku di R.V.Poncielli il suo vischio sembra liberarsi in leggeri voli di libellula; incanto, sogno, ed emozione sono gli ingredienti delle ceramiche Nandos, come del Totem di V.Chillemi, che equilibra energia e flussi cosmici nel respiro dell'arte. I percorsi dell'anima toccano l'Agonia di L. Zecchini, con un senso di pesantezza e preoccupazione, le ricerche interiori di A. Passaro, fino a cadere nel giallo e nero del Ricordo d'infanzia di G. Robella, forse solo il sonno, che sprofonda nel blu e nel verde del figurativo del Personaggio di A. Piras, potrebbe essere utile all'uomo contemporaneo, ma l'arte offre tante soluzioni.
La mente può vagare tra le colline innevate dall'impressionismo dell'opera Barbaresco di M.Basso, nelle vivaci impressioni "In Val d'Aosta" di Carla Gentile così come nelle forti cromie del paesaggio in "Val di Fassa" di M. De Stefano, o percepire la sensazione di addentrarsi su una strada sterrata tra le vigne di R. Vitali dalla pennellata spessa ed esuberante, o nel tenue olio di "Porto Venere" di M. Saroglia. Tra le uve in primo piano di G. Sanino scorgiamo una Rocchetta dai colori vivaci, questo frutto è anche protagonista di F.Murlo che come cita il titolo dell'opera è davvero, nella sua cromia, un'armonia d'autunno. Se ci soffermiamo su paesaggi invernali allora scopriamo una strada cittadina imbiancata da G. Russo, mentre se ci addentriamo in un bosco, leggeri violetti sottendono il bianco di G. Lucatello con colate e graffi sul colore ad olio. Perdersi tra i vicoli e le strade di città che parlano di palazzi come quello di C.Chiodi in linearismi e ricerche anni '50 del Novecento, i contrasti tra le ombre e la luce di un Epilogo di un giorno d'estate di A.De Leonardis, è anche assaporare la pioggia nella forza e nel respiro dei colori di E. De Mattei e di F. Chiarotto. La città vive di allegria e vitalità nei mondi di G. Lanatà. Nel vagabondare ci si sofferma nel tramonto controluce di un porto finlandese di G. Moscatelli, qui l'energia di caldi cromatismi data al figurativo ha la stessa funzione nello spessore dei toni dell'opera astratta di F. Orlandi avente stesso soggetto.
L'astratto parla al fruitore con forme indefinite e attese nel movimento del colore in Chantal, percepito nell'acrilico contemporaneo dalla forte pennellata quasi impressionista di C. Novella. Dall'ampliamento dei piani e alla rappresentazione di matite con lumaca di grandi dimensioni di C. Alderucci penetrando in mondi fantastici quasi fanciulleschi si passa ai Pensieri di P.G. Viotto nel sogno tra De Chirico e Dalì, cadendo nelle figure tra futuro e richiamo all'ordine di G.Paradiso. Il tratto nero, il segno sul colore dona musicalità in E.Albanese, immediatezza ed energia nel One long Argument di V.Carbone, dinamismo ed espansione nel movimento di A.Lauricella e, dove la geometria si può esprimere nelle vele di luce di S.Finetti su fondi in continua evoluzione, dall'altra si fa regolare e studiata in A.Sartori, o visitata materialmente nella ricerca anche compositiva di A.Saporito. Di fronte all'uomo e alla sua vita si aprono spiragli nel vivere dentro e fuori caratterizzati da un'esplosione di colori su fondo bianco da Greta Stella, come nei progetti d'arredo urbano di R.Pasquale, che non dimentica "l'ornamento" dell'individuo, mentre G.Maina rappresenta i suoi soggetti in sculture filiformi ed essenziali. Per ricordarci che c'è sempre un occhio che ci guarda anche con le nostre ferite R.Seccatore lancia uno sguardo sul mondo, seguito da quello affascinante del volto anni '30 di A.Gastaldi o nel figurativo di A.Carpani tra passato e presente, o in ambito cinematografico nell'omaggio a Fellini di G.Sesia della Merla. Nella riscoperta della magra siluette secessionista viennese di F.Fassone creata da tecniche miste ritroviamo una silente malinconia, che nello spettacolo della vita apre le porte alla fantasia e al violetto di M.Scalia che fa riflettere contro ogni indifferenza di un teatro nel teatro, oltre l'effimero, per poi cercare un credo e una speranza nel richiamo sacro dell' impressionismo di B.Mantovani. Il messaggio di essere parte di un tutto, negli intrecci in legno di A.Giannetta, come nella vita delle relazioni, è molto profondo: viene rivissuto nella stessa struttura ma ampliata con altri materiali da Sere, come dai rami in rame e smalti di G.Magaddino, una moltitudine alla ricerca di un'unità o di una strada da seguire, un filo come quello di R.Spada che possa unire i mondi dell'anima con i cosmi reali, l'importante è riuscire ad infilarsi nella cruna come individui dell'universo nella consapevolezza della presenza di una forza superiore, che come l'Angelo di L.Zucca, dall'infinito possa custodire la nostra evoluzione sensibile, artistica e soprattutto umana.