Arte Città Amica
continua a tenere i corsi di:
Disegno, Pittura ad olio, Acquerello, Acrilico, Sbalzo su metallo, Incisione.
E' possibile iscriversi durante tutto il corso dell'anno APERTI A TUTTI .....
 
Arte Città Amica si forma nell'anno 2001 su un progetto di Raffaella Spada, in seguito presidente, dal critico d'arte Armando Capri, che ne è stato direttore artistico fino alla morte, sopraggiunta improvvisa nel 2006, e di alcuni artisti tra cui Isidoro Cottino....
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Tavolozza di colori
A cura di
Gian Giorgio Massara
e
Angelo Mistrangelo
Critici d'arte
IMMAGINI E LEGGENDE
C'è un ponte a Lanzo - legato alla leggenda di Issel e Lucia- che attrae turisti e pittori per la sua arcata grandiosa e l'antica porta di accesso al borgo; ci piace iniziare di qui il percorso d'arte in compagnia di tanti amici pittori.
Alcuni di essi s'appassionano al paesaggio tradizionale evocando ora un Campo di grano, ora guardando a uno dei parchi che sovrastano Torino oppure affidandosi al sentimento della Solitudine.
Ma c'è chi si spinge verso lontani ghiacciai, chi s'inebria di fronte al tramonto sul mare oppure chi dipinge un cantiere bretone e un brano di Paesaggio inglese; nei paesaggi vivono alberi e foglie - rilucenti dopo la pioggia -, fiori appena sbocciati e Radici che creano un breve spazio verde.
Come sempre, esiste pur anche il paesaggio urbano con il classico Turet, un binario che si perde in lontananza in un dipinto animato da una protagonista solitaria.
Solamente due autori si dedicano alla grafica partecipando alla rassegna con un'accorta e calibrata opera "spaziale" e una china ispirata a significativi intendimenti.
Il mondo fuori dalla realtà e lontano da noi rivive nell'avventura di Moby Dick, in una Mela sospesa nello spazio e nel Manichino intento a dialogare con gli oggetti d'uno studio; solo all'autore appartiene il significativo dipinto di una Poesia invernale.
Piove d'estate, per cui il vento s'impossessa dell'ombrello d'una giovane donna, mentre "velati" sono i desideri racchiusi entro un mondo che il pittore intimamente conosce. Sforzo e volontà si traducono visivamente nella Freccia umana mentre un gesto d'amore abbraccia una fanciulla e il suo cane.
Di dove viene Anais? Forse da terre lontane, però lo sguardo è rimasto limpido e aperto alla vita, così come il ritratto d'un vecchio uomo reca in sé sogni e memorie d'un'intera vita.
Una sola e ben condotta natura morta (Cipolle) - trattata con insolita tecnica - è presente in questa sezione della mostra; infine, è la finestra aperta sull' Infinito a consentirci di idealmente programmare le prossime manifestazioni che il Cedas ha in animo di realizzare.
Gian Giorgio Massara


IL SEGNO E LA NATURA
L’incontro con i pittori CEDAS rappresenta un’occasione per entrare in contatto con i segni, i colori e le immagini di un interiore cammino espressivo. In tale direzione, il corpus di lavori presenti a questo appuntamento, dagli acquerelli ai pastelli ai disegni a matita, costituisce un documento del loro impegno tecnico-artistico.
L’itinerario si apre con un ritratto del poeta Cesare Pavese, che evoca i versi Scorge case stupite e colline, e prosegue con le penetranti note di un Sax, con una ludica Marionetta, che sembra attendere giovanissimi e stupiti spettatori.
E questo racconto per immagini rivela la struttura architettonica del Castello Provana, le essenziali case di Tonco di notte e una Mareggiata, che s’infrange potente sulla costa, con sullo sfondo un serrato gruppo di palazzi immerso in una soffusa atmosfera. Un’atmosfera che avvolge anche una magica Torre arcana e una espressionista e vibrante Struttura di albero, una naturalistica veduta Dal Ponte di Sassi e una ben calibrata composizione di Cachi, sino al trittico dedicato al Fiume Po e i fiori lungo un canale.
La rassegna appare, quindi, come un punto di riferimento per cogliere il senso delle molteplici esperienze, maturate, in gran parte, all’interno dei corsi di pittura CEDAS.
E il dialogo con l’ambiente, viene messo in evidenza con quadri come Primavera a Torino, le acque che scorrono tra le rocce in Tirolo, le fiabesche tavole Nevicata e Gelo, espressioni di un inverno rigoroso e freddissimo.
Dallo scorcio di un viale all’interpretazione di un Prunus, da un lirico Tramonto a un giorno d’Estate, reso con misura, si delinea il percorso dell’esposizione che annovera il Lago del Castello di Sommariva Bosco, la Valle dell’Ellero, vista dal Cars, e un suggestivo Old train a vapore.
Insieme a una piacevole Lepre, si nota la composta natura morta con pere e mele e le delicate raffigurazioni del pastello Noia e dell’acquerello Le ombre dei colori.
Angelo Mistrangelo