Arte Città Amica
continua a tenere i corsi di:
Disegno, Pittura ad olio, Acquerello, Acrilico, Sbalzo su metallo, Incisione.
E' possibile iscriversi durante tutto il corso dell'anno APERTI A TUTTI .....
 
Arte Città Amica si forma nell'anno 2001 su un progetto di Raffaella Spada, in seguito presidente, dal critico d'arte Armando Capri, che ne è stato direttore artistico fino alla morte, sopraggiunta improvvisa nel 2006, e di alcuni artisti tra cui Isidoro Cottino....
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4 peintre graveur
A cura di
Danilo Tacchino
Direttore Letterario
Raffaella Spada (presidente dell'associazione) ha una peculiarità veramente rara e unica nell’organizzare le mostre d’arte.
Una particolarità che si può dire rientra nell’unicità e nel valore aggiunto che offre l’Associazione Arte Città Amica, e mi riferisco alle minipersonali di più artisti.
Una peculiarità che a mio dire è ormai da anni una normalità.
Questo tipo di minipersonali poi, aiutano a specificare e specializzare meglio le tematiche univoche che possono essere identificate nell’analitica ammirazione di ogni opera in mostra.

Così è successo anche nell'ultima inaugurata il solito venerdì alle ore 18,00 del 13 ottobre, ed essendo il 13 per l’Italia un giorno fortunato, non poteva che esserlo anche per questa mostra.
Quattro incisori di fama internazionale o quattro “Peintre Graveur” così come è stata ufficialmente titolata la mostra, in cui la tematica questa volta di genere e l’elevata qualità degli artisti, non ha assolutamente smentito ciò che ho detto prima su queste minipersonali.

L’inaugurazione, presentata con la solita e professionale serietà di chi conosce il mestiere da anni, e mi riferisco al Professor Giangiorgio Massara, ha saputo ben risaltare i singoli lineamenti artistici di queste importanti figure dell’incisione in campo internazionale, a partire dal nostro caro socio fondatore Isidoro Cottino, passando ai graditi ospiti: il tedesco d’origine Kurt Mair, Vinicio Perugia ed Alberto Rocco.

A me han colpito molto poi, le riflessioni che gli stessi artisti hanno elaborato dalle domande fattegli dal pubblico, quali lo sviluppo di un metodo incisorio che vada oltre al più che consueto utilizzo solo del bianco e nero, prendendo la colorazione globale come fatto compiuto e poi, nella riflessione importante che l’incisione è tecnica figlia di quei graffiti o incisioni rupestri dei nostri primitivi, avi di cui ancor oggi dibattiamo antropologicamente ricercando ed avviando sempre quel dibattito che ci porta a scrutare i remoti confini della nostra esistenza e, scusate se mi sento di dire che questo è tutt’altro che consueto e normale.

Una mostra particolare e interessante quindi alla quale invito tutti a vedere nei locali dell’associazione sino al 24 ottobre.