Collettiva d'arte
L’inaugurazione della mostra collettiva di venerdì 29 aprile nei locali associativi, è una delle più riuscite inaugurazioni cui ho assistito e presentato in tanti anni di militanza in ACA.
Una riuscita legata a molti fattori legati certo ”
in primis“ alla grande risposta dei soci nella partecipazione collettiva verso un tema importante e fondamentale per l’arte tutta e cioè il tema sul sacro ed il profano.
La sala non era solo gremita ma ricolma di quella forza comunicativa che richiama ad un’atmosfera di festa e di ricerca della festa nella socializzazione dell’arte attraverso lo sforzo della rappresentazione di diversi stili dell’arte visiva, che nell’altrettanta diversità interpretativa di contenuto della mostra.
Diversità di intenti, di tecniche di ricerca verso l’interpretazione dell’eterna diversità del sentire la vita , che se ne è fatta una ragione di vita e di ricerca artistica, sin dai primi tempi in cui l’uomo ha iniziato a rappresentare la vita e se stesso, si pensi ai magnifici graffiti preistorici che si trovano praticamente in qualunque continente della Terra, sino alle opere più importanti dell’arte classica, rinascimentale, sino a giungere alle attuali forme e ricerche dell’arte contemporanea.
L’inaugurazione ha avuto anche una valenza di attenzione esterna per molti operatori e critici del settore artistico torinese, come il prof.
Enzo papa, il Giornalista
Angelo Mistrangelo e
Elio Rabbione, venendo a trovare gli artisti per ammirarne le opere e discuterle con loro .
Ma non solo questo, perché La presentazione ufficiale ha avuto sfogo nelle parole di
Giampiero Leo della Regione Piemonte e dell’esimio Professore
Gian Giorgio Massara, anche tenendo in conto, come l’attenzione generale comunque si riversi anche verso un momento artistico dell’associazione in cui vede il compimento della biennale del Premio artistico, e la presentazione delle attività letterarie associative al Salone del libro.
Un momento quindi topico per lo sviluppo delle attività dell’anno di Arte città Amica.
Danilo Tacchino
La pluralità dei messaggi nell'arte
Il 29 aprile alle ore 18 si è inaugurata la mostra collettiva dal titolo "Il sacro e il profano".
Raffaella Spada ha proposto un'esposizione di soci di Arte Città Amica i quali si sono messi alla prova creando deliziose opere un po' in bilico tra il mondo religioso e quello profano non dimenticando aspetti talvolta anche ironici.
Molti musei e noti luoghi espositivi hanno scelto tale tema e artisti famosi hanno esposto creando opere che richiamavano il continuo confronto o equilibrio tra il mondo sacro e il suo rapporto con dogmi differenti.
Cito ad esempio Michelangelo oppure Marina Abramovi'c ovviamente tenendo conto del salto temporale.
Gli artisti di Arte Città Amica espongono opere che richiamano una simbologia più classica oppure riproduzioni di soggetti che talvolta appaiono più mistici, tal'altre un'alternanza di significati che si orienta verso dimensioni differenti.
A volte è presente la ricerca di oltrepassare l'universo materiale per raggiungere aspetti religiosi, altre ultraterreni; se si osservano però le opere da differenti punti di vista ecco prevalere aspetti più concreti che si avvicinano ad un mondo più profano, direi materiale.
Interessante notare come ancora oggi il percorso d'arte che alterna tali due tematiche sia così vivo e nel corso dei secoli si presenti come un filtro del background culturale che ogni artista porta con sé.
Dunque i messaggi dei pittori di tale collettiva sono molteplici e in alcuni lavori è presente un duplice messaggio che rappresenta un importante cammino da un'idea più mistica ad una più terrena.
Silvia Ferrara