Atelier di Arti Grafiche
Un’occasione persa per tanti soci e amici che ieri sera non hanno potuto intervenire all’inaugurazione della mostra “
Sei artiste di Atelier Aperto in dialogo”, quella di conoscere personalmente e quindi dialogare e ascoltare dalla loro viva voce, esperienze, storia e descrizione di tecniche ancora poco conosciute ai più, che sono le tecniche sperimentali dell’incisione.
Tutte presenti le artiste provenienti da
Venezia Roma Bologna Lecco a sottolineare l’importanza della mostra che propone opere di grande impatto visivo e di notevole forza espressiva.
Le figurazioni tecnicamente sofisticate della
Asteriti, le complesse tecniche incisorie usate con maestria della compianta
Gianna Mazzoli, le acqueforti a morsura aperta di
Alba Balestra, le ricerche cromatiche di
Adriana Borrello, le forti composizioni di
Giusi Naletto, della quale si possono anche vedere due matrici, da cui è possibile rendersi conto dell’originale metodo per ottenere possibilità nuove nella stampa, e infine le monotipiche xilografie colorate di
Nicola Sene (Lili per gli amici), straordinarie variazioni su di un unico tema, di quella che è sicuramente la maggior sperimentatrice attuale che, attraverso l’insegnamento alla
Scuola Internazionale di Grafia e poi all’
Atelier Aperto ha dispensato a migliaia di allievi di tutto il mondo, le sue esperienze e le ricerche portando avanti con
Riccardo Licata l’insegnamento dell’incisione in tutte le sue possibilità.
Una mostra da vedere e gustare per avvicinarsi al mondo affascinante della stampa d’Arte.
Isidoro Cottino
Un profondo linguaggio artistico
Il 15 aprile alle ore 18 si è inaugurata nei locali associativi di Arte Città Amica la mostra intitolata "Sei artiste veneziane" “Sei artiste di Atelier Aperto in dialogo”.
La forza creatrice che si sprigiona tra le artiste che partecipano riflette la parte più interiore delle medesime e si accinge ad immergersi in un luogo colmo di profondità.
Ho appreso dalle note biografico artistiche che l'Atelier nasce ufficialmente nel '92 ma in realtà il primo nucleo di artisti che creano la scuola alla fine degli anni '60 è composto da Enzo di Martino, Silvano Gosparini, Riccardo Licata e Nicola Sene.
Ogni artista ha donato una parte di sé e l'Atelier Aperto custodisce ancora oggi gli insegnamenti molto preziosi.
La loro arte si diversifica per tecnica e contenuti e non esiste un unico linguaggio artistico ma nelle opere esposte c'è un allontanamento dalla razionalità per immergersi in un mondo colmo di atmosfere dai molti significati.
Parlando di Luisa Asteriti si può notare come alcune sue opere richiamino tematiche simboliche come le alzate di frutta che diventano un supporto colmo di vita: si crea un tripudio della natura, di luce attraverso la quale sussiste una strada artistica ricca di luoghi creativi che si dirigono verso un sogno ideale.
Alba Balestra è affascinata dalla simbologia presente nell'arte; cosi commenta "i simboli combattono la stasi e incoraggiano la continuità e il rinnovamento incessante del ciclo cosmico".
Cosi nelle sue opere è presente uno spazio che pone in risalto un dinamismo il quale contrasta particolari statici: si notano una ricerca, un dialogo ove l'"io" si riveste di molti significati.
La tecnica incisoria nel legno è quella prediletta da Adriana Borrello.
Nelle sue opere è presente un "guizzo poetico" che crea un'atmosfera semplice e allo stesso tempo alquanto surreale, ove l'osservatore è chiamato ad emozionarsi e a fruire di un senso di eternità.
Il messaggio di Borrello è intimistico, ricco di vibrazioni cromatiche importanti.
I segni artistici donati dalla tecnica incisoria di Gianna Regina Mazzoli rappresentano un forte desiderio di porre in evidenza la ricerca di un mondo artistico ove sussiste una continua rielaborazione di varie "dimensioni" caratterizzate da immagini suggestive ed armoniose.
La tecnica incisoria è solo una delle varie tecniche utilizzate dalla Mazzoli e tutte mettono in risalto la sua "contemplazione" per l'arte.
Giusi Naletto propone in tale esposizione opere caratterizzate da "tinte scure che han lasciato il posto a colori primari..".
Tale passaggio desidera essere un omaggio ai maestri che le han donato il loro insegnamento: in molte opere c'è una sorta di equilibrio tra il e un luogo più invisibile ove nascono messaggi universali.
Le opere di Nicola Sene richiamano il mondo femminile e in tal suo periodo artistico in particolare quello delle bimbe, rese un po' "oggetto" per la moda dalle loro madri.
Il soggetto rappresentato rimanda ad un'astrazione dal reale per guardare il soggetto da lontano ed accenderlo di una luce propria, viva, ricca di tratti che ad un mondo "altro".
Silvia Ferrara