Oltre gli spazi temporali

Il 23 ottobre alle ore 18 si è inaugurata presso i locali associativi di via Rubiana un'esposizione di mini- personali che desidera creare una sorta di "indagine" su un'arte comune agli 8 artisti ovvero un'arte in perpetuo divenire, metafora del trascorrere del tempo.
Gli spazi temporali tra differenti movimenti artistici che vanno dal surrealismo al figurativo e non solo paiono azzerarsi e aumentare uno spazio pittorico infinito.

Parlando in modo più particolareggiato degli artisti, Giulio Benedetti è nativo della Toscana tuttavia risiede da sempre a Torino e da molto presto manifesta una passione forte per l'arte, il disegno e la grafica: di frequente le sue immagini richiamano il passato ma che si proiettano nel presente e nel futuro.
Attraverso la preziosità dei simboli, alcune figure paiono ingrandirsi o diminuire, trascendendo la realtà con originalità.

Enrica Berardi è una pittrice piuttosto "enigmatica", interessante, che presenta un cammino pittorico ove si avvicendano i "sensi" per far agire l'animo, creando così una "connessione" tra la tela e il pubblico.
Nasce cosi un'arte che desidera scoprire un dualismo singolare con composizioni coloristiche ricche di vibrazioni e contemplazioni.

Quando guardiamo un'opera di Vincenzo Bonifacio, si può notare subito la "purezza" del suo tratto che ad una prima occhiata pare essere semplice ma in alcune opere si presenta ricco di gestualità.
Dunque nascono "movimenti creativi" unici che a volte rivelano una spiccata ricercatezza pittorica.

Antonio Branca nasce a Melissa, in provincia di Catanzaro: è un artista figurativo moderno ed ha esposto in varie personali e collettive. Il suo esprimersi con l'arte pare porre in risalto il suo desiderio di mostrare una pittura "delicata", ricca di fervore, poesia e talvolta di meditazioni.
Nelle sue tele sussistono forme innovative, e quando la tela è bianca, voler donare attraverso la figurazione ed emozioni che trascendono la realtà.

Il progetto espositivo di Fabrizio Brazzale e Claudia Costa si intitola "Oltre l'Apparenza" e rivela come sia un progetto nato poco alla volta e perseguito con successo.
Entrambi gli artisti desiderano evidenziare emozioni in ciò che si trova al buio, come se si spegnesse la luce e si desse libertà ai propri pensieri.
Dunque entrambi hanno voluto porsi "Oltre l'Apparenza" per contraddistinguere un'"aurea" che coinvolge il pubblico.

L'opera dal titolo "L'albero che sognava il mare" di Maria Lilli Cimini esprime un senso di "meraviglia" che avvolge il suo percorso artistico.
Ciò che si prova guardando le sue opere è il "passaggio" da una figurazione più "esteriore" al racconto di un "io" nascosto.
La matrice delle opere è figurativa, però non si osserva un "rigore" artistico anzi in alcune tele compaiono spunti futuristici.

La pittrice piemontese Piera Miletto durante la sua carriera artistica frequenta molti maestri noti che le han donato un tocco speciale.
I suoi lavori pittorici raccontano scene di natura, fiori, paesaggi dai quali ne deriva una pennellata raffinata e a mio parere l'esaltazione di parti singole per creare una sorta di "racconto dialogo" con la scena principale.