Arte Città Amica
continua a tenere i corsi di:
Disegno, Pittura ad olio, Acquerello, Acrilico, Sbalzo su metallo, Incisione.
E' possibile iscriversi durante tutto il corso dell'anno APERTI A TUTTI .....
 
Arte Città Amica si forma nell'anno 2001 su un progetto di Raffaella Spada, in seguito presidente, dal critico d'arte Armando Capri, che ne è stato direttore artistico fino alla morte, sopraggiunta improvvisa nel 2006, e di alcuni artisti tra cui Isidoro Cottino....
Guarda il Filmato
 

Colori e poesia
A cura di
Silvia Ferrara
Giornalista e critico d'arte
Sul sentiero della poesia e della pittura

La poesia e la pittura da sempre sono state protagoniste di importanti eventi nel corso dei secoli.

L’associazione Arte Città Amica, guidata da Raffaella Spada, ha ideato un progetto artistico che riscontra successo da parecchi anni in cui l’arte letteraria e la pittura creano un rapporto simbiotico.

Ogni artista infatti ha adottato un poeta o uno scrittore vincitore del premio di arti letterarie del 2014.

Facendo riferimenti a note massime storiche, mi sovviene la citazione di Orazio ut pictura poesis che tradotta in Italiano significa la poesia è come la pittura.

Tale massima appartiene al primo secolo avanti Cristo tuttavia lo stesso poeta non immaginava che tali sue parole avrebbero costituito ben XX secoli dopo il punta di partenza sul quale ancora oggi si riflette.

Tra poesia e arte pittorica o scultorea si è come creato un ponte infatti, sempre facendo riferimento a cenni storici, penso a Michelangelo che alleviava le sue tensioni emotive attraverso la composizione di sonetti al margine dei suoi disegni.
Tra ottocendo e novecento si incomincia a evidenziare una sorta di debolezza della parola e da qui nascono mille sfaccettature e reazioni di poeti famosi.
Alcuni, come il Mallarmé di Un coup de dès, useranno la pagina esattamente come il pittore usa la tela: una superficie bianca trafitta da parole dislocate con criteri rigorosamente spaziali.
Altri come Marinetti e i futuristi aggiungeranno le parole macchie e onomatopee leggibili in tutte le lingue, un po’ come le forme e le linee dei quadri che non hanno bisogno di traduzione.
Altri ancora (e siamo alla poesia visiva di Ketty La Rocca, Micini o Kolar) porteranno il loro dubbio fino alle estreme conseguenze rinvigorendo la parola con altri segni estratti dall’universo della comunicazione mediatica, come fotografie e grafici.

Il percorso di similitudine tra le emozioni che possono donare i quadri e allo stesso tempo le poesie continua ancora oggi, in modo particolare in tale mostra.

Ci sono molte opere che mi hanno colpito e ciò che vorrei evidenziare è come di mostra in mostra sussista un percorso personale compiuto dall’artista fatto di attimi in cui l’artista stesso riflette e trasmette al pubblico le proprie emozioni.
Ogni quadro nasce ove termina la poesia e viceversa.

Come anzidetto, ogni artista celebra la sua vocazione pittorica perchè proprio di vocazione parlo così guardando le opere è come se aprissi un libro, ogni pagina un racconto.
C’è un incontro fra anime nobili e ciò che riesco a notare è come l’arte sia sempre di più una sorta di specchio del momento in cui stiamo vivendo ed altre una ricerca di un sogno, ciò che nasce dal cuore.

La società attuale purtroppo sempre più spesso ci induce a focalizzarci su pensieri negativi, di precarietà ma non per questo tutto deve essere interpretato in tal modo, anzi.

Proprio da ogni mostra, e da questa in particolare, avverto una sensazione positiva quasi di cambiamento, ove gli artisti propongono soggetti e messaggi rispecchiando così la propria anima e il desiderio di contribuire attivamente a tale cambiamento.

Silvia Ferrara