Arte Città Amica
continua a tenere i corsi di:
Disegno, Pittura ad olio, Acquerello, Acrilico, Sbalzo su metallo, Incisione.
E' possibile iscriversi durante tutto il corso dell'anno APERTI A TUTTI .....
 
Arte Città Amica si forma nell'anno 2001 su un progetto di Raffaella Spada, in seguito presidente, dal critico d'arte Armando Capri, che ne è stato direttore artistico fino alla morte, sopraggiunta improvvisa nel 2006, e di alcuni artisti tra cui Isidoro Cottino....
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4 artisti a confronto
A cura di
Silvia Ferrara
Giornalista e critico d'arte
La cosa più bella che possiamo sperimentare è il mistero, è la forza di ogni vera arte e scienza.
Tale citazione di Einstein può essere il fil rouge dell’esposizione inauguratasi il 21 novembre alle ore 18 presso la galleria Arte Città Amica dal titolo Colloquio tra pittura, incisione e fotografia.
In tale esposizione, ciò che coglie il pubblico osservando i quadri è una sensazione di stupore e come anzidetto di mistero; infatti c’è una sorta di incontro fra “anime artistiche” che si differenziano per tecnica e contenuto ma secondo alcuni aspetti appaiono essere complementari.

Parlando brevemente dei singoli artisti e partendo dai suddetti elementi, sorge spontaneo porre qualche cenno critico.

Adriano Carpani è nativo della provincia di Vercelli, evidenzia da molto giovane la sua passione per l’arte e la sua formazione comprende gli studi presso l’Accademia Albertina di Torino e gli insegnamenti di Sesia Della Merla e di Rosanna Costa.
L’attività espositiva inizia negli anni 70.
Per apprezzare completamente le sue opere occorre soffermarsi davanti ad uno dei suoi quadri e chiudere gli occhi per un attimo.
Aprendoli poi, si scorgono i particolari tanto cari all’artista di scene rubate alla vita quotidiana, figure femminili, tocchi che incantano.
In tale esposizione sono presenti opere inedite di grafica che porgono in risalto composizioni e tratti ritimici dai quali nascono come impulsi, visivi di notevole importanza.

Luciana Francone è nativa di Torino, si diploma all’Accademia di Belle Arte seguendo gli insegnamenti di Saroni, Franco, Gatti e Fanelli.
Dal ’90 svolge attività incisoria con Gianni Demo, collaborando con lui nell’attività artistica.
La passione per l’incisione è per lei molto forte. Tra le tecniche incisorie predilige l’acqua forte. Partecipa ad esposizioni di livello nazionale e internazionale.
Le opere che sono esposte nella mostra evidenziano l’importanza della tecnica che diventa così il fulcro da cui nasce la medesima opera.
Sono presenti tratti che paiono essere alla ricerca di una simbiosi fra il quadro e l’osservatore: così non si scorgono solo ad una prima occhiata segne di vita, angoli nascosti, paesaggi ma si avverte una perpetua ricerca artistica che desidera evidenziare un equilibrio tra una profonda corporeità e non.

Le tele di Angelo Piras incantano.
Il pittore nasce a Sassari e dal ’73 soggiorna a Torino ove dipinge e partecipa ad esposizioni con successo ponendo in primo piano un’interessante ricerca figurativa e proprio attraverso questa l’artista pare giungere alla conoscenza del rapporto fra l’uomo e ciò che lo circonda.
Si può evidenziare come sia presente nelle sue opere una sorta di crogiuolo di differenti dinamiche che paiono indirizzare l’osservatore verso una dimensione carica di stupore e a tratti di spiritualità.
I tocchi di spatola dell’artista paiono appositamente indefiniti evidenziando così un sentiero emozionale non definito. Sono presenti nelle sue opere dinamiche che sottolineano una sorta di “canto dell’anima” di Piras ove si intrecciano racconti emozionali che affiorano in modo spontaneo.

Davide Piras, figlio di Angelo, evidenzia la sua passione per l’arte fotografica.
Nello scatto fotografico è presente quell’attimo che pare “ridisegnare i confini” di ciò che ci circonda. In tale momento lo spazio e il tempo appaiono annullarsi donando al pubblico una sensazione di “infinito” che continua.
Piras sottolinea una passione particolare per l’astrofotografia e ciò non può che incantare il pubblico.
L’artista desidera creare un percorso ove il proprio “io” pare emergere con la consapevolezza che il proprio scatto si riveli in senso assoluto.

Silvia Ferrara