Grande ressa di persone per una mostra singola come quella di Gabriella Lucatello , avvenuta venerdì come sempre nei locali dell’associazione.
Più che una mostra, una festa, come ha saputo sottintendere l’artista stessa, che oltre alla mostra … sarebbe più consono dire che erano due le mostre offerte, perché oltre a quella meravigliosa, leggera , frizzante, colorata vivacissimamente e ricca di spunti della vita sia cronologica che intellettuale dell’artista, (e che artista, essendo la “Gabrielle” un’appassionata d’arte a 360 gradi essendo anche laureata in materie artistiche ed insegnante di disegno artistico nelle scuole elementari), vi era quella alimentare del rinfresco; una tavola imbandita di ogni ben di Dio, tutto fatto in casa dall’artista stessa, nello stile culinario prettamente piemontese: meravigliose torte al cioccolato ed alla nocciola sia quella “gentile di Langa” sia quella trilobata (informazioni datemi direttamente dall’artista data la mia ignoranza, non per mangiare, ma per conoscere a fondo le tradizioni alimentari regionali), Budini e creme caramel strepitosi, Bunèt, cioccolatini, “diablotti” e tortini di una leccornìa indescrivibile, tanto che vi erano pure le pere cotte con lo zucchero… una rarità ai nostri tempi che tutto va nel dimenticatoio se non per ritirarlo fuori a tempo debito per fattori di business ma non più per tradizione, come invece Gabriella ha fatto, e di questa mia affermazione ne sono più che sicuro.
Quindi una festa più che una presentazione o per meglio dire, sennò si rischia di sminuirne il senso, un “Vernissage” alla Francese dell’800, sempre per dirla secondo il pensiero di Gabriella, dove i grandi artisti, come Monet, Renoir e tantissimi altri, si ritrovavano per “buttare la vernice” sulla tela, riflettere di pittura e d’arte, e mangiare pane e prosciutto insieme ad un buon bicchiere di vino.
Ma la ciliegina sulla torta di questa bella festa per l’arte di Gabriella, l’hanno messa i suoi “bambini”. Si, non suo figlio naturale che era presente, ma ora è un uomo a pieno titolo, ma ben sei o sette sia bimbi che bimbe della sua classe. Attenti e rispettosi di ciò che Gabriella ha fatto e detto, e tanto per cambiare, è pure riuscita a “rifiragli” il tema da compito in classe per lunedì, probabilmente per colpa mia che ho avuto l’ardire di chiedere ai suoi bimbi, in chiusura di presentazione, se avevano compreso tutto di quello che si era detto.
Mi sono fatto dei piccoli amici? Chissà!!!!
Danilo Tacchino
“Tra il segno e il colore”
L’8 novembre alle ore 18 si è inaugurata la personale di Gabriella Lucatello presso la galleria di Arte Città Amica di Via Rubiana a Torino.
Il percorso artistico di tale pittrice dai natali torinesi è ricco di partecipazioni a mostre personali e collettive e tra queste è da evidenziare il suo legame pittorico con Arte Città Amica.
Apprendiamo dalla sua biografia che fin da ragazza perfeziona la tecnica del disegno sotto la guida del professor Paulucci e inizia un percorso di pittura su ceramica presso lo studio di Minnie Serra. Dopo gli studi alla Facoltà di Magistero consegue poi l’abilitazione per l’insegnamento della storia dell’arte.
Il suo modo di dipingere rivela una continua ricerca figurativa che evidenzia come sussista un singolare rapporto fra il segno e il colore, tra una pittura più gestuale, composta di un’elegante armonia ed una ove sono presenti elementi che paiono “narrare” il mondo che ci circonda.
La libertà creativa della Lucatello si fa spazio in una modulazione compositiva che talvolta pare direi più complessa perchè presenti simboli originali. Tali segni si fanno spazio con naturalezza mettendo ancora più in risalto le parti più figurative.
Le sue opere così sembrano comporsi di vari momenti e particolarmente alcune presentano al pubblico atmosfere tali da evidenziare trame pittoriche che richiamano un’inesauribile sensazione di mistero.
Lo spazio pittorico è elaborato con raffinata esecuzione e proprio alcuni giochi di trasparenze donano al pubblico una sensazione di tridimensionalità quasi a voler evidenziare una propria concettualità.
Come si può notare, la maggioranza dei lavori richiama figurazioni gestuali mai sature sicchè i tocchi presenti in esse lasciano una sensazione di “immortalità” del quadro.
A tal punto pare opportuno citare una frase di Goethe che sottolinea come “i grandi lavori d’arte sono come la natura, veri come le montagne, i ruscelli e i prati”.
E tale grandezza, semplicità e un senso di immortalità sono presenti nelle opere di Lucatello.
L’esposizione perdura fino al 14 novembre e dona al pubblico l’occasione di immergersi in un “mondo altro”.
Silvia Ferrara
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