Ha iniziato a far scultura come autodidatta nel 1965, incoraggiato dalla giornalista e critico d'arte Silvana Nota.
        Varie possibilità interpretative, tanta sensibilità e una massa di idee compositive permettono a Giuseppe Maina di ottenere, senza retorica descrittiva, la necessaria attenzione da parte del fruitore; tante contingenze esistenziali secondo modalità sensibili e di estrema raffinatezza: è questo il suo ruolo in rapporto alta vita, alla realtà dei meccanismi che la regolano.
        E' un "costume" artistico estremamente personalizzato e unico, sempre in movimento, inseguito e risolto con la semplicità di un bambino e la serenità d'un asceta.
        Immagini che nascono in virtù d'un incantesimo, frutto di un artista integrato nel mondo, fedele gelosamente al suo vasto repertorio, alla sua coscienza, alla novità delle sue opere...