Tutta piemontese, la storia di questa mostra, inaugurata il venerdì 15.
Due uomini e una donna (quasi a parodiar il titolo del film tre uomini e una gamba, di Aldo Giovanni e Giacomo), con contenuti, forme e materiali delle opere molto diversi tra loro, che però hanno saputo ben assimilarsi nella fruizione generale delle numerose persone giunte per l’inaugurazione.
Potrei dire ancora, sempre nella logica del parodiar: due artisti ed un poeta, perché difatti la Quagliotti (torinese), pittrice di intarsi d’acquarello figurativi tra il naturalismo e il paesaggio, e il Rizzari (torinese purosangue), pittore a tutto campo del figurativo che però nella mostra si è esibito con opere di ultima generazione ispirativa, in cui il colore e la forma geometrica del cerchio e del raggio di curvatura spiccano in alto, si sono uniti con il Vacchetta, poeta Cuneese, di Benevagienna, apprezzato a tutto campo per la sua poesia semplice e diretta, colma di riflessioni profonde che sanno vedere e descrivere il pensiero.
Egli in questa mostra si è presentato come “divin cantor della poesia degli Astri”, o “Astropoesia” come ebbe a battezzarla l’autore o come si voglia chiamarla, secondo logica di comuni mortali.
Gli ingredienti sono: un poeta che è pure appassionato di Astronomia, essendo il presidente degli Astrofili di Benevagienna; delle fotografie originali d’alta professionalità, scelte dalle più accreditate istituzioni scientifiche astronomiche e spaziali, quali Osservatori astronomici o istituzioni come la NASA, e per ultime ma essenzialmente indispensabili, le parole che l’autore ha saputo sapientemente e magistralmente inserire, nel contesto dell’immagine. Et voilà, la ricetta artistica l’è bella è pronta!
Una mostra particolare ed interessante non c’è che dire.
Andate pure a vederla, c’è ancora tempo, sino alla domenica del 24 febbraio.
|