L’inaugurazione di venerdì 1 febbraio, della collettiva dei soci sull’Arte che incontra la poesia, è oramai divenuta per l’associazione, una delle collettive annuali più sentite perché contiene quella valenza di contaminazione artistica che da anni il pensiero associativo persegue.
Non per nulla nelle pietre miliari degli eventi associativi, abbiamo il premio letterario annuale e quello artistico, biennale, che sfociano sempre alla fine in mostre di ulteriore effetto di approfondimento, ma più di tutto l’azione di collegamento e riflessione tra il “motu proprio“ del premio, e l’innesco per spunto tra la rivisitazione della validità artistica e il completamento contaminante con l’arte della parola in poesia o in prosa.
E venerdì, nell’affollata galleria dell’associazione, poeti e pittori, si sono guardati, ascoltati, riflessi nelle oro opere e raccontati.
In maggior parte, delle opere, l’artista visivo ha riprodotto lo spirito dell’opera letta in parola, alcuni han detto che è bastato il titolo ad ispirarli, altri sono andati più a fondo.
Mi riferisco alle opere poetiche di Roberto Zarrella e Cristina Codazza, le più gettonate dagli artisti.
Ma anche il poeta è sintomo di esperienza nell’ammirare le opere e sentire il desiderio di descriverle, fenomeno che spesso l’amico Mario Parodi compie, ed ha fatto per vari eventi dell’associazione per pittori e artisti.
Non è mancato nemmeno il fenomeno “tutto completo” come lo definisco io, ovverossia il poeta e scrittore, in questo caso meglio dire (poetessa e scrittrice), che diviene anche pittrice, nello stimolo dell’incontro con l’arte visiva partendo dalla poesia del suo racconto.
Mi riferisco all’amica socia Ivana Posti.
Molti altri casi con valenze leggermente diverse ma collegate alla contaminazione verbale-visiva sono avvenuti e avvengono nel corso dell’incedere degli anni associativi, in cui artisti vanno e poeti vengono alternandosi in vicendevole incontro.
Ma non dimentichiamo che ci sono anche quelli che restano, e non si smuovono più dall’associazione, espletando però in dinamica, sempre nuove esperienze di crescita.
Ringrazio anche il prof. Enzo Papa per la bella e interessante riflessione su questo tema, nel suo intervento inaugurativo, e l’amico Fabrizio Legger, che essendo rappresentata parte di una sua opera dall’artista Laura Mosca, ne ha letto un brano.
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