La seducente pittura di Nazareno Randò
Si inaugura negli spazi espositivi di Arte Città Amica, a Torino, in Via Rubiana n. 15, la bella personale di Nazareno Randò.
La mostra è costituita da una quarantina di opere che spaziano dai paesaggi ai ritratti, dagli scorci naturalistici alle atmosfere campestri.
Calabrese di nascita, Randò si è trasferito, giovanissimo, a Torino, ed ora vive e lavora ad Alpignano.
Dopo avere iniziato il suo percorso artistico come scultore, si è poi rivolto alla pittura, studiando sotto al guida dei maestri
Lorenzone, Giansone e Soffiantino.
Nelle sue opere pittoriche, molto raffinate, calde, decisamente comunicative, Randò esprime le sue emozioni attraverso una delicata armonia di figure e colori, lavorando in particolare sulla luce e facendo del suo tratto netto, chiaro, limpido un ben preciso segno di riconoscimento della sua arte.
L'amore per la natura, per le tradizioni del passato, per il paesaggio lavorato dall'uomo e per le bellezze che il Creato ci offre ogni giorno, con la sua alternanza di luci e di ombre, sono elementi che ben caratterizzano la pittura di Nazareno Randò, una pittura che è ormai giunta alla sua piena maturità e che è capace di offrirci capolavori che è un vero piacere contemplare.
Il colore insegue sempre la forma
a cura di
Danilo Tacchino
L'inaugurazione della mostra di
Nazareno, è stata seducente, come si legge nel titolo del bell'articolo di
Fabrizio Legger. Seducente come le sue opere.
Seducente, perché trasporta, inizializza la visione verso spazi e forme che sono l'iconografia vissuta del nostro esistere. Lo stile di Randò è schietto, pregno di un vissuto assaporato dal piacere di ricordare e fruire di ciò che ci circonda, e di quello che colma l'anima tra espressioni di volti e di forme, a volte liete e gaudenti, a volte colme di tristezza e delusione per i limiti che la vita ci impone.
Sempre e comunque,
Nazareno Randò sa descrivere attraverso la rappresentazione di paesaggi e di personaggi, i sapori della vita nel suo scorrere verso una maturità che cerca di raggiungere la saggezza dell'esistere.
Randò poi, nella schiettezza discreta del suo personaggio schivo ma determinato, ci ha raccontato il fatto di essere stato derubato di ben trenta quadri, e questo, pur sembrando parossistico, lo ha in qualche modo gratificato, pensando che se qualcuno si è scomodato a prendere in considerazione le sue opere sebbene in modo non corretto, significa che almeno sommariamente in fatto di valore prettamente economico hanno un mercato.
E se esiste questo mercato significa che il valore, quello vero, dell'artista esiste è presente ed è apprezzato. Bisogna però che lo si apprezzi con gli strumenti giusti, non quelli del gretto interesse, ma con quelli del nobile desiderio dell'apprezzamento fatto di emozioni.
L'intervento della pittrice
Mary Morgillo che ha esaltato l'espressione della luce nelle opere di Randò, e il saluto amicale del
primo cittadino di Alpignano, il paese in cui l'artista opera, hanno concluso in bellezza l'inaugurazione, in un tripudio di applausi delle tante persone presenti in sala.