Arte Città Amica
continua a tenere i corsi di:
Disegno, Pittura ad olio, Acquerello, Acrilico, Sbalzo su metallo, Incisione.
E' possibile iscriversi durante tutto il corso dell'anno APERTI A TUTTI .....
 
Arte Città Amica si forma nell'anno 2001 su un progetto di Raffaella Spada, in seguito presidente, dal critico d'arte Armando Capri, che ne è stato direttore artistico fino alla morte, sopraggiunta improvvisa nel 2006, e di alcuni artisti tra cui Isidoro Cottino....
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Lucatello e Sanino
A cura di
Danilo Tacchino
Direttore letterario
Nella serata del venerdì 12 di ottobre sempre alle 18 come oramai tradizione vuole, la galleria della nostra associazione si è illuminata di luci, colori ed emozioni, per il nutrito pubblico che si è raccolto attorno alle opere di Gabriella Lucatello e Giuseppe Sanino, due soci “storici” del nostro sodalizio, sia perché sono stati tra i primi, se non soci fondatori, a vedere nascere l’associazione, poi anche perché sono sicuramente tra quelli che frequentano in modo assiduo i locali associativi.
Ma frequentare assiduamente significa dare spazio e corpo al proprio messaggio pittorico, che nell’ambito di questo evento si spinge fuori dalle pieghe interne associative, per prendere un aspetto pubblico, e di più ampio respiro.
Nella riflessione critica, Enzo Papa ha sinteticamente definito in due parole concise, la differenza sostanziale che alla fine accomuna i due artisti.
Giuseppe Sanino, artista di analisi, e Gabriella Lucatello, artista di Sintesi.
Veritiere espressioni che nulla tolgono alle belle, variopinte e variegate opere esposte in galleria.
L’esempio di Enzo Papa parlando dell’opera che raffigura tante tegole dei tetti del borgo che portano parossisticamente al conteggio unitario delle tegole, per la tecnica stessa utilizzata, è la riflessione sulla pittura analitica di Sanino, che mi ha colpito molto portandomi a riflettere sulla veridicità del finito sull’infinito, mentre la sintesi pittorica della Lucatello, spazia e si arrovella vicendevolmente in linee figurative che sfuggono e di muovono sempre di più nella ricerca della forma e nell’ortogonalità geometrica di nuove raffigurazioni.
A mio dire, ho trovato come un comune denominatore paesaggistico esista nel messaggio dei due, nello sviluppare e fruire di paesaggi di montagna, ricchi di un atmosferica colma di mistero e di riappropriazione della tradizione del passato, tra infinite gradazioni a volte impercettibili di colore, ed elementi figurativi che vanno ben oltre la semplice raffigurazione stessa.